Secondo
i dati contenuti nell’VIII Rapporto ISPRA “Qualità dell’Ambiente Urbano” Edizione2012, l’italiano sta diventato un popolo virtuoso.
Negli
anni che vanno dal 2000 al 2010, infatti, i consumi di acqua per uso domestico, misurato
su 116 capoluoghi, si sono ridotti del 20%, assestandosi ad una
quota pro-capite pari a 66,7 mc.
Il
Rapporto, che si concentra in particolare su 51 comuni capoluogo, mette
in evidenza quali sono le città che hanno consumato meno acqua:
Arezzo,
Andria,
Foggia,
Prato,
Forlì,
Reggio
Emilia,
Brindisi,
e
quelle, invece, che hanno consumato di più:
Monza,
Roma,
Milano,
Catania,
Bergamo,
Messina,
Torino.
Le
riduzioni più rilevanti di consumi, si sono registrate a: Potenza
(circa -36%), Torino (-29%), Piacenza, Novara,
Genova, Parma e Napoli.
In
aumento i consumi di Messina, Sassari, Reggio Calabria
e Palermo.
"La
tendenza registrata verso un uso più razionale della risorsa significa che
inizia a farsi strada la consapevolezza che abbiamo a che fare con una risorsa
limitata" - AdolfoSpaziani, direttore generale di Federutility.
Nessun commento:
Posta un commento